Come l’India sta affrontando l’emergenza COVID-19?
Con oltre 1000 casi positivi al Covid-19 in India domenica 22 marzo è stato istituito il giorno del coprifuoco nazionale, chiamato “Janta Curfew”.
A partire dalle sette di mattina, secondo l’invito lanciato dal premier Narendra Modi, più di un miliardo di persone si sono fermate in tutto il Paese restando nelle abitazioni sino a sera. Il premier indiano ha invitato la popolazione a questo flash-mob per sostenere il personale sanitario che ogni giorno si trova a fronteggiare questa emergenza; “consapevole che non fermerà il virus ma può rincuorare chi si trova direttamente a combatterlo”.
Qualche giorno fa è stato annunciato un “lockdown” (equivalente a “restate a casa”) su tutto il territorio, inclusi i villaggi. Sono stati cancellati tutti i treni e i bus a lunga percorrenza. I voli internazionali sono stati sospesi il 22 marzo, tranne per qualche caso di rientro di stranieri al proprio stato d’origine. Ora anche quelli domestici sono bloccati. È autorizzato a muoversi solo chi svolge un lavoro che rientra nelle categorie segnalate; ospedali, polizia, negozi che vendono beni di prima necessità.
Il provvedimento, ad oggi, dovrebbe durare 21 giorni.
Purtroppo le misure sono state prese in modo poco lungimirante, creando comunque assembramenti di persone nelle stazioni. I primi casi di Corona Virus in India si sono registrati a metà gennaio nello Stato del Kerala ma solo ad inizio marzo nella nazione si iniziò a parlare della pandemia del Virus.
Come stanno i vostri bambini e ragazzi?
I bambini dell’Orfanotrofio “Children of the World” stanno bene, non possono frequentare la scuola e purtroppo sono state sospese (come da ordinanza ministeriale) le visite di personale esterno. Siamo stati costretti ad interrompere le lezioni di logopedia a favore della piccola Anjali e la presenza dell’educatrice professionale per le attività ludiche e di apprendimento.
In attesa che la situazione si sblocchi, il personale della struttura si occupa dei bambini e di riempire il loro tempo.
Ci auguriamo che tutto finisca presto per poter riprendere così il percorso personalizzato per questi bambini.
Anche i ragazzi di Hyderabad stanno bene e come i loro coetanei si trovano a non poter frequentare le lezioni. Tutti stanno continuando a studiare da casa e preparandosi in vista degli esami che dovrebbero essere nei prossimi mesi.
La situazione più difficile ha riguardato alcuni dei ragazzi più grandi che vivono nei convitti universitari. Per ordinanza tutte le strutture che ospitano studenti, sono state costrette a chiudere e i ragazzi sono dovuti rientrare nelle loro famiglie. Ma alcuni dei nostri ragazzi sono orfani e senza un nucleo famigliare di riferimento, hanno perciò chiesto ospitalità ai loro amici. Per fortuna nessuno di loro si è trovato in situazioni spiacevoli e tutti sono stati accolti a braccia aperte, ma questa circostanza sottolinea maggiormente come sia difficile la loro vita. Ogni giorno devono sapersi muovere tra mille ostacoli.
Per fortuna sanno di avere voi dalla loro parte e poter proseguire così la loro crescita personale e professionale.
Tra le varie difficoltà legate all’emergenza COVID-19, c’è quella lavorativa: uno dei ragazzi più grandi che lavorava come Stewart in aeroporto, non ha ricevuto il rinnovo del contratto a causa di una iniziale cancellazione di molti voli e tratte, e ora della chiusura degli aeroporti.
La situazione non si prospetta semplice nemmeno in India, i bambini dell’Orfanotrofio sono protetti e seguiti dal personale, i ragazzi di Hyderabad sono già giovani adulti e sanno bene come seguire la profilassi anti-contagio. Il nostro pensiero e lavoro è costantemente rivolto a loro e alla loro salute.
La comunicazione con entrambi i progetti è costante e molto spesso giornaliera.
Vi aggiorneremo su eventuali sviluppi.
Un altro pensiero lo rivolgiamo a tutti coloro, adulti e bambini in primis che vivono in strada; sotto un cavalcavia, un ponte, sui marciapiedi e coloro che vivono negli affollati slums. Queste persone non potranno ripararsi facilmente dal contagio e nemmeno curarsi, molto probabilmente.
Le politiche adottate nei confronti degli “ultimi”, dei lavoratori giornalieri e chi vive in strada sono nulle e per loro si prospetta una situazione estremamente difficile.
Speriamo nella capacità di resilienza del popolo indiano.
In questo link vengono aggiornati i casi di COVID-19 in India https://www.covid19india.org/
Grazie di cuore per essere al fianco di questi bambini e ragazzi, soprattutto in momenti difficili come questi. Difficili sia per noi che per loro.
Jai Hind!
Forza India!
Grazie infinite per quello che fai e di quello che farai per loro.
A presto!
Grazie di cuore! ❤
“Fengal: La Forza Devastante del Ciclone che ha Colpito...
Un ritorno in India davvero speciale! Caro/a amico/a, Sono Sara la Presidente...
Summertime Choir in concerto per Mancikalalu Onlus il 06...
C/C bancario intestato a “Mancikalalu onlus” codice iban:
IT55X0880760780000000036880 c/o
BANCA DI VERONA E VICENZA
BCC Veneta – Credito Cooperativo – S.C.
per donazioni dall’estero
SWIFT ICRAITRRBSG
oppure C/C postale – codice iban: IT05W0760112100000082636820
Codice Fiscale 92183900288